Ci sono alcuni luoghi in cui desidero fortemente tornare, dopo esserci stata da piccola insieme ai miei genitori.
Uno di questi era la Normandia!
Da tanti anni ormai, amando molto la pittura di Monet, volevo andare ad Etretat, il posto raffigurato dal pittore in più di 80 quadri! Era il mio unico obiettivo del viaggio, l’unico desiderio.
D’altro canto, scegliendo la Normandia come meta quest’anno, non potevamo rimanere indifferenti all’80esimo anniversario dello sbarco, sapevamo che molti musei erano stati messi a nuovo ed eravamo curiosi di vedere dal vivo quei posti di cui tanto si parla.
E poi beh… Mont Saint Michel, la meta più visitata di Francia… vuoi non andarci!?
Il viaggio si è rivelato sorprendente: Etretat come la sognavo –seppur un po’ troppo turistica-, le zone dello sbarco ricche di testimonianze e di città addobbate a festa, Mont Saint Michel bellissima, anche se molto affollata.
Ma i posti che ci hanno maggiormente colpiti sono quelli in cui siamo finiti per caso, curiosi di quella Normandia non citata sulle guide né pubblicata sui social.
Ci siamo voluti andare apposta, per sfuggire al turismo, per vivere davvero una vacanza… ed è stata una bellissima scoperta!
Sto parlando del Cotentin, la penisola che si allunga verso nord come a voler toccare con un dito le coste britanniche, la “Normandie due bout du monde” come scrivono molti giornali francesi.
Cotentin, un insieme di fari, scogliere, spiagge infinite, prati verdi come in Irlanda, piccoli paesi colorati di fiori e belle strade circondate da ortensie e agapanti. Un bell’insieme di Francia, Irlanda, Azzorre e Scozia! Insomma… non poteva non affascinarmi!
Purtroppo, non avendolo programmato prima, siamo rimasti lì solo pochi giorni, un assaggio di una zona d’Europa della quale abbiamo visto troppo poco e in cui quindi torneremo volentieri.
Ecco qui però qualche consiglio di alcuni dei posti visti:
La val de Saire
Sulla rivista Detours avevo letto questo “Sur la cote nord-est du Cotentin, le val de Saire abrite de jolis ports de peche, un littoral aux eaux transparents et de deliciouses huitres au bon gout de noisette. Une carte du Tendre a s’inventer le temps d’une longue balade à vèlo.”
Ecco, la bici ci è mancata un sacco, quanto sarebbe stato bello percorrere alcune di quelle strade con le nostri fedeli compagne di viaggio!
La nostra amata Cinquecento del 2007 è però stata una super alleata, non ci possiamo lamentare!
Come scritto su Detours, nella Val de Saire non mancano coste frastagliate, belle spiagge, fari e piccoli porticcioli.
Quelli che, in un giorno, siamo riusciti a vedere noi sono:
– Saint Vaast la Hougue: bellissimo paese che deve la sua fama alla ostriche che qui vengono allevate e servite in tutti i ristoranti. Le spiagge non mancano e la costa bassa permette lunghe passeggiate fino al faro o alla torre Vauban (fine XVII secolo) o, marea permettendo, fino all’isola di Tatihou (non fatto da noi, anche se ci sarebbe piaciuto!).
– Barfleur: rinominato uno dei paesi più belli di Francia (https://www.les-plus-beaux-villages-de-france.org/fr/nos-villages/barfleur/) è in effetti un bel porticciolo dove le casette in fila una accanto all’altra fanno da sfondo a piccoli pescherecci dai mille colori. Sulla punta la chiesetta di Saint Nicolas e dal lato opposto il piccolo faro. Non c’è da stupirsi se anche Paul Signac aveva comprato una casetta proprio in questo grazioso porticciolo!
Interessante: Station SNSM del servizio di salvataggio in mare con sulla parete l’elenco di tutte le persone salvate negli anni passati!
Pranzo: Cafè de France, brasserie con buon rapporto qualità-prezzo e ambiente familiare, proprio di fronte ai pescherecci. Ottime le mules frites!
– Faro di Gatteville: 365 scalini e 72 metri di altezza lo rendono il secondo faro più alto di Francia!
L’ingresso costa 6 euro e la vista da sopra lascia senza fiato!





La Hague
Anche qui comincio citando quanto letto su Detours: “Entre sauvagerie des éléments naturels et poésie des décors, le cap de la Hague est un petit pays à lui tout seul.”
Ecco, penso che queste parole ben racchiudano l’essenza del posto: natura selvaggia, casette ordinate, giardini fioriti, piccole insenature ed estesi prati verdi che si gettano nel mare. Non c’è da stupirsi nello scoprire che Prevert abbia scelto questa penisola per costruire la sua casa, o che Millet, nato e cresciuto qui, vi abbia fatto ritorno non appena ha potuto. Luogo romantico, isolato, poetico e affascinante.
Ci siamo fermati due giorni ad Omonville La Rouge, piccolo borgo in cui ho lasciato un pezzetto di cuore.
– Greville: paesino di origine del pittore Jean-Francois Millet, qui si visita la sua casa natale, divenuta museo.
– Omonville-la-Rouge e Omonville-la-Petit: il primo per la sua piccola baia e le sue dolci casette in fila, balconi fioriti e persiane dipinte di azzurro. La seconda per visitare la casetta di Jacques Prévert con il bellissimo museo che ospita, la chiesetta e il giardino dedicato al poeta.
– Port Racine: a due km da Omonville-la-Petite questo grazioso porticciolo vanta il primato di più piccolo porto di Francia e di preferito dal poeta: non si può non fermarsi qualche minuto ad ammirare le porte colorate delle cabine e le barchette legate alle corde!
– Cap de la Haugue con il faro di Goury: a differenza di quello di Gatteville, quello di Goury si trova su un isolotto di rocce al largo della costa, 48 metri di altezza, dal 1837 illumina una delle zone dalla corrente più potente d’Europa. Anche qui è interessante fermarsi ad ammirare le rotaie su cui corrono le imbarcazioni della stazione di salvataggio aspettando la marea che sale… e perchè no, godendosi un bellissimo tramonto!
– Nez de Joubourg: punto panoramico da cui si può ammirare tutta la costa, con le sue rocce frastagliate, le spiagge infinite a nord e a sud e le acque turchesi e cristalline! Se siete fortunati e la giornata lo permette, non sarà difficile scorgere anche le isole britanniche che si trovano al largo della costa.
– Baie d’Ecalgrain: deve il suo nome agli antichi mulini che una volta erano presenti e attivi su questa baia (ecale grain = sgranare il grano); ora che questi non esistono più lo spettacolo che si ammira è una bellissima spiaggia racchiusa fra rocce alte fino a 130 metri di altezza.
– Dune di Biville: inaspettato dopo tutto quel verde e quelle scogliere, questo paesaggio si è aperto davanti ai nostri occhi come un paesaggio lunare! Dune di sabbia inizialmente coperte di vegetazione che pian piano lasciano il posto alla sabbia fine che si getta nell’oceano… uno spettacolo!








Luoghi visti, pochi o tanti? Non si può dire.
Tempo passato in quei luoghi, poco o tanto? E’ soggettivo.
Per noi è stato tutto troppo poco, perchè era tutto molto bello.
Torneremo. Torneremo.
Bellissimo racconto! Brava Cecilia, ti leggo sempre anche se n
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