Il tuo regalo è già qui: gratitudine.

Arrivi stremata a questo venerdì 20 dicembre. Quest’anno è decisamente più impegnativo degli scorsi e le tue responsabilità sono notevolmente maggiori. Lo senti. Lo vedi. Lo riconosci in tutte quelle sere passate al pc più che a riposarti, in tutti quei momenti in cui hai dato buca ai tuoi amici per la troppa stanchezza.
Eppure arrivi qui soddisfatta.
I tuoi cuccioli (che dovresti smettere di chiamare così perchè ormai ti superano in altezza) si sono impegnati fino in fondo per mettere in scena uno spettacolo di Natale vero. Hanno seguito il tuo entusiasmo e, anche quando ti sei accorta che lo sforzo era forse troppo grande, loro non si sono sottratti, ma anzi, hanno fatto la loro parte senza che tu dovessi accompagnarli o dar loro particolari indicazioni. Sono entrati nel personaggio che interpretavano, lo hanno fatto proprio, lo hanno portato in scena con passione e impegno… sono stati attori, piccoli attori.
Hanno messo in scena uno spettacolo bellissimo e oggi, trasformati in piccoli giornalisti, ne hanno fatto un articolo, scritto da loro con tanto di interviste e fotografie.
Li guardi e sei fiera di loro e del loro entusiasmo, piccoli vulcani sempre in movimento.
Arrivi a questo venerdì con le mani piene di tempere, fili di lana, brillantini e das, i capelli arruffati e chiusi dietro una piccola molletta, la schiena dolorante per le troppe ore passate in piedi o chinata sui banchi. Sei stanca quando suona la campanella, ma loro ti sorridono, ti sorridono sempre e ti chiedono se lunedì 23 ci vediamo… o forse il 2 gennaio?
E’ l’abitudine, la nostra routine quotidiana. Passiamo insieme 6, 8 ore al giorno, litighiamo, ci abbracciamo, mangiamo insieme, ci conosciamo sempre più, ci leghiamo sempre più.
Forse è anche per questo che il nostro mestiere è logorante, perchè ti coinvolge a 360 gradi, perchè ti fa costruire relazioni da cui poi è difficile separarsi, routine e abitudini che a stento si riescono a scardinare. Forse è logorante per questo, perchè non abbassi mai la guardia, sempre all’erta, sempre coinvolta e pronta a dare il 100%.
Arrivi a questo ultimo venerdì di scuola esausta, ma felice.
Esci da scuola e ti incontri con una tua ex alunna, ora liceale. Un caffè e un’ora di splendide chiacchiere. Riconosci i frutti di alcuni di quei semi gettati anni fa. Riconosci in tutta la fatica passata i segni che hai lasciato.
La guardi nel brillare dei suoi occhi e hai la risposta a tutte le domande di questi mesi: non potresti fare lavoro diverso, non potresti essere da nessun’altra parte se non qui, ora, a fare esattamente quello che stai facendo.
E allora va bene così, la stanchezza passerà.
Il tuo regalo è già qui.
Gratitudine.

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