Continuiamo a sorridere dietro le mascherine

14 Settembre 2020

“Primo giorno di scuola.
Primo giorno di prima.

Primo giorno di prima della tua vita.
Forse una delle giornate che più aspetti da quando, ancora piccola, sognavi di fare la maestra.
Quel giorno in cui, uno dopo l’altro, viso dopo viso, manina dietro manina, conosci tutti i cuccioli con cui passerai gran parte delle tue giornate per i prossimi cinque anni.
Ecco. Quel giorno che tutte noi maestre non vediamo l’ora di vivere, quel giorno che anche tu aspettavi da dieci anni.
E invece.
Primo giorno così.
Primo giorno lontani, nascosti dietro le mascherine, distanti gli uni dagli altri.
Primo giorno che arriva improvviso, dopo settimane troppo stancanti e piene di tutto meno che di preparazione della tua prima.

Finchè li vedi, entrano correndo nel cortile ma quando vengono chiamati ti guardano bene, provano a capire se sarai simpatica o meno, severa o buona, poi abbassano lo sguardo, timidi.
Ma i loro occhietti continuano a brillare, frizzanti e vispi dietro quelle mascherine che parlano di loro, colorate, disegnate, allegre.
Non possono non contagiarti.
Loro guardano la vita con quegli occhi lì, gli stessi con cui l’hai sempre guardata tu.
Sorridi, sotto la tua mascherina anonima.
Vorresti abbracciarli e invece ti senti ripetere ai genitori elenchi di regole necessarie per la sicurezza e la salute di tutti.
Vorresti abbracciarli e invece chissà fino a quando non potrai farlo.
Vorresti prendere le loro manine quando, per effetto dell’abitudine, cercano di afferrare la tua per dirigersi verso la classe.
Vorresti, ma non puoi.

Quasi due mesi sono passati ormai da quel giorno.
Ora la situazione è diversa, ora le mascherine sono obbligatorie sempre, anche quando in classe si lavora fermi al proprio banco.
Ora fuori dalla scuola non si può fare nulla e quelle ore lì per loro, per noi, sono diventati forse l’unica relazione sociale che possiamo avere.
L’hai sempre sostenuto, insegnare è prima di tutto, relazione.
Ma quanta fatica ora che mascherine, distanze e divieti sembrano mettercela tutta per ostacolare quella naturalezza che sta alla base dei rapporti!
Lo pensi spesso, la sera torni sempre a casa con la testa che sembra esplodere dopo ore passate a parlare dentro una mascherina, distante persino da te stessa, o a rassicurare genitori e a compilare griglie al pc per una burocrazia che poi chissà chi guarderà…
Crolli sul letto spossata e il mattino dopo arriva in un lampo, come se fosse già lì ad aspettarti dalla sera prima.
Caffè, computer, libri sotto braccio, timbrini in ogni tasca della borsa (che ai tuoi cuccioli piacciono così tanto!) quindi, armata di coraggio e fiducia nella giornata che verrà, arrivi a scuola.
Entri in classe, spalanchi le finestre e prepari i tuoi occhi a sorridere, l’unica parte del tuo volto a poterlo fare ormai. Sai bene che il tuo unico obiettivo è quello di mostrar ai tuoi cuccioli quella bellezza nascosta che continua ad esserci, nonostante tutto.
La campanella suona e, alla spicciolata, eccoli lì. Schiacciati da zaini più grandi di loro, nascosti dietro mascherine colorate, arrivano loro che, puntualmente, stravolgono ogni tua certezza entrando in classe. Hanno tra le mani bigliettini e disegni nei quali appari circondata da cuori, con capelli biondi lunghissimi che toccano i piedi e un sorriso che regna sovrano sul tuo volto. Stanno imparando a scrivere e quelle poche parole che leggi parlano di gratitudine, affetto, importanza dei piccoli gesti.
Ecco. Eccola lì quella bellezza che pensavi di dover trovare con fatica. E’ lì di fronte a te e, come ogni giorno, sono proprio i tuoi cuccioli a mostrartela, entrando in classe avvolti da entusiasmo, voglia di raccontarsi e piccoli sorrisi (sdentati*) che sembrano bucare le mascherine.
E lì, davanti a te, ed è bellezza, quella che solo chi fa il mio lavoro può percepire. Il lavoro più bello del mondo.

*N.B. far vedere il sorriso sdentato e raccontare del topino che la notte ha portato qualche monetina rimane uno dei motivi per cui è lecito abbassare la mascherina.



3 pensieri su “Continuiamo a sorridere dietro le mascherine

  1. Stefania

    Un mare di bellezza anche dietro le mascherine! Se le persone sorridono in modo convinto.., io lo vedo dagli occhi. C’è una nuova mimica da imparare e ce la troveremo come guadagno di questo tempo complicato, quando sarà finito! Sorrido più “forte”!

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  2. Giuseppe Della Beffa

    Come sempre il tuo scritto trasuda l’amore per il lavoro che ti sei scelta. Questo è meraviglioso! Come scriveva Primo Levi : “Amare il proprio lavoro (che purtroppo è privilegio di pochi) costituisce la migliore approssimazione concreta alla felicità sulla terra: ma questa è una verità che non molti conoscono”. Spero che tu resti innamorata per sempre perchè è sul lavoro che si passa la gran parte della vita.

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