La scuola: uno dei viaggi più belli!

Li prendi che hanno 8 anni e li riconsegni nelle mani dei loro genitori quando ormai ne hanno 9. Un anno, o meglio nove mesi, ma nove mesi così intensi che valgono per due anni!

E in tutto questo tempo tu li conosci, li sgridi, li coccoli, li abbracci, li osservi…. e non ti accorgi nemmeno che il tempo sta volando, e sta volando così in fretta che ti sembra di non aver più il tempo di fare tutto quello che vorresti fare. Sei assalita dall’ansia di dover finire il programma, di dover interrogare tutti ancora una volta per mettere l’ ennessimo voto (chi lo sa, magari è proprio quello che permetterà anche al più debole di tirarsi su la media?…)… e non ti accorgi che fra poco tutto sarà finito, e tu non te ne sarai nemmeno accorta. 
Vorresti avere più tempo per farli crescere ancora un po’, ma non sai che in realtà loro sono già cresciuti, così tanto che nemmeno te lo immagini! Te ne rendi conto solo alla fine, solo quando finalmente hai messo anche l’ultimo voto sul registro, alzi gli occhi e li guardi. E loro ti guardano, come sempre, aspettando solo te, aspettando solo che sia tu a fare il primo passo, come hai sempre fatto; loro ti verranno dietro. 
E invece no. Tu li guardi in silenzio. Poi una semplice domanda “Che cosa abbiamo imparato quest’anno?”. 
E allora ti accorgi di quanto sono cresciuti, di quanto avete camminato insieme, semplicemente condividendo sempre tutto, semplicemente fermandosi a riflettere su qualsiasi cosa la Vita vi metteva davanti, semplicemente affrontando sempre tutto insieme. 
Li senti parlare e un nodo ti stringe la gola. Nella tua mente scorrono le immagini di settembre, di quando ancora piccoli rispetto ad adesso li hai accolti tra le tue braccia, e di come all’inizio sia stato difficile. Li ascolti parlare, li vedi ridere, li guardi sorridere, uno per uno. Quanto avete camminato mano nella mano? Quanto avete riso? Quanto siete cresciuti? Non so dirlo. Ma so che la risposta va ben oltre il “tanto”. E mi basta per essere felice. 
Il suono della campanella ti obbliga a restituirli ai loro genitori, proprio ora che vorresti tenerteli ancora per ore. Un ciao, un grazie, un arrivederci, poi un altro abbraccio, un altro sorriso. Qualche lacrima, non troppe perchè le abbiamo già finite nei giorni scorsi. Li guardi allontanarsi così, qualcuno ride, qualcuno piange. Sei stanca, esausta, svuotata di qualsiasi tipo di forza fisica e psicologica, ma i tuoi occhi seguono quegli ultimi che ancora riescono a vedere, quasi per paura che con loro se ne stia andando anche una parte di te. Fine dell’avventura, fine di un viaggio unico e irripetibile. E come in tutti i viaggi, senti già la nostalgia che arriva. Soprattutto se non sai se il prossimo anno sarai ancora la loro maestra.

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