Una Sardegna che incanta!

La Sardegna è quella regione che si potrebbe visitare in una settimana, data la sua superficie minore rispetto a quella di altre regioni italiane, ma della quale non potrai mai vedere tutto!
Io per cominciare ho voluto farmi un’idea generale dell’isola, ho scelto su cosa avrei preferito soffermarmi e cosa invece rimandare al prossimo viaggio e ho organizzato un giro che percorresse quasi tutto il periplo dell’isola.
Per fare questo ho dunque dovuto tagliar fuori dalla mia visita tutti o quasi i paesi dell’interno, tutte le isole che circondano la regione e limitare le mie soste a poche ore, anzichè intere giornate!
Sono però rimasta molto soddisfatta del giro fatto ed è per questo che scrivo ora, per consigliarvi posti, strade, luoghi da visitare e dai quali farvi incantare. Incantare, esatto, perchè questo è il risultato che dovreste ottenere. Chi non rimane incantato non potrà dire di aver conosciuto la vera Sardegna!
Eccoci dunque qui, pronti per ricominciare con la mente il nostro viaggio!
 
Partenza da Piombino e arrivo ad Olbia della quale però non vediamo nulla, abbiamo un appuntamento ad ovest e così facciamo che spostarci sulla SS597, direzione Alghero. Sulla strada ci fermiamo a visitare alcune chiesette tra cu S.S. Trinità di Saccargia, bellissima soprattutto la sera, tutta illuminata!
Algheroè una sorpresa, sempre sentita nominare ma senza mai pensare alla ragione. Ed eccola invece spiegata la ragione: un centro tutto pedonale fatto di vie piccole, strette e acciottolate, racchiuso tra mura e torri che sembrano fatte con secchiello e paletta, una passeggiata a mare infinita e sempre ventilata dove il sabato sera si fatica a camminare per la troppa gente, ma sempre bella per il panorama che si gode.
 
Da lì scendiamo lungo la costa sulla famosa Alghero-Bosa, la strada costiera che alterna scogliere a picco sul mare a spiagge dalla sabbia finissima e che, per i panorami che si godono, è perfetta per ciclisti e motociclisti.
Bosaè altrettanto caratteristica, non solo per la Malvasia, il vino tipico, ma per il bel centro storico che, visto da lontano, non può non richiedere una foto: una schiera di casette colorate si affaccia su un fiume così pulito che all’alba viene risalito persino dai delfini, che arrivano dal golfo! Il tutto incorniciato da un castello che dall’alto sembra controllare il paese e la sua tranquillità.
 
Continuiamo la strada verso sud fino ad arrivare alla penisola del Sinis. Prima tappa s’Archittu, dove una breve passeggiata porta ad un arco naturale nella roccia, poi si prosegue peris Aruttas, una delle più belle spiagge sarde, dove non è più la sabbia a fare da protagonista, ma diventa il quarzo, piccolissime pietroline di quarzo che rendono il bagnasciuga morbido, luccicante e davvero caratteristico. Come in tutte le altre spiagge, ma qui in modo particolare, l’acqua è cristallina, l’azzurro insegue il verde per poi tornare di nuovo blu scuro man mano che si va più al largo.
La spiaggia non ha nulla alle spalle, se non deserti di dune e campi e la pace che si respira è immensa.
Poco sotto, la spiaggia di Maimoni è molto simile, altrettanto luccicante e dall’acqua cristallina. Da non dimenticare poi che, essendo ad ovest, qui si possono ammirare i tramonti più lunghi e belli, con il sole che si tuffa nel mare lasciando come traccia di sè solo un cielo dalle mille sfumature.
Sempre nella penisola del Sinis decidiamo di visitare il sito archeologico di Tharros, bello soprattutto per la posizione, affacciato sul mare in un promontorio molto caratteristico!
 
Scendendo ancora lungo la costa attraversiamo la Costa Verde fino a raggiungere Piscina, una lunghissima spiaggia alle cui spalle si estendono dune di sabbia sofficissima; inserita all’interno di una riserva naturale, l’unica strada per raggiungerla è uno sterrato che tra un fiume da guadare e una duna da costeggiare ti inserisce già nel clima che poi si respira arrivati a Piscina. Bellissimo!
 
Saltiamo le isole di S. Pietro e S. Antioco (le faremo la prossima volta!) e ci spostiamo sulla costa del sud per ammirrare ancora bellissime dune di sabbia a Porto Pino, spiagge dalle acqua cristalline incorniciate tra le rocce a Chia, il sito archeologico diNora e la vita notturna di un semplice paesino come Pula, già una gran cosa per chi, come noi, è rimasto sperso nella natura per una settimana. 
Risaliamo verso Cagliari nella quale ci fermiamo solo una sera, ma è sufficiente per godere del clima che si respira: Marina, la zona sopra il porto, di sera si colora di ristorantini tipici e di giovani che passeggiano in ogni direzione su e giù per i vicoli e le scalette che portano fino alle mura e alle torri, dalle quali si gode un bel panorama sulla città e sul porto. Insomma, nonostante il tempo passato sia stato molto poco, rimaniamo più che soddisfatti e stupiti dal capoluogo sardo!
Il giorno dopo ripartiamo, direzione costa est, dove facciamo subito tappa a Villasimius, per un pomeriggio tra le acque trasparenti che ormai quasi non ci stupiscono più, e poi ancora Tortolì e Arbatax, famosa per le sue rocce rosse che, scontrandosi con un’acqua dalle mille tonalità, creano giochi di luce e colori bellissimi, da ammirare per ore!
 
Qui finisce la strada costiera, dunque anche noi ci stacchiamo dalla costa per arrampicarci sul Gennargentu, ammirare dall’alto splendidi paesaggi e riempire tutte le nostre bottiglie  a un fontana sulla strada!
Quando scendiamo è ormai ora di tornare sul ‘continente’, quindi ci fermiamo a Cala Ginepro per un ultimo bagno in un mare sempre bellissimo, perchè in fondo, siamo in Sardegna!
Ritorniamo alla base con una voglia immensa di tornare in Sardegna per vedere tutto quello che abbiamo dovuto tralasciare, chissà… magari il prossimo anno!

 

 

 

 

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