Sono una maestra della scuola primaria e ogni volta che con i miei alunni cominciamo un argomento nuovo inizio sempre raccontando loro un aneddoto ricavato da un mio viaggio. Faccio vedere una foto, ricordo un’esperienza vissuta, descrivo una situazione particolare nella quale mi sono trovata… So che in quel modo catturo la loro attenzione, ma soprattutto motivo me.
Se infatti viaggiare è la benzina che da sempre muove i miei passi, raccontare i miei viaggi e tutto ciò che imparo in giro per il mondo mi dà la carica, e progettare viaggi futuri, ogni volta diversi, ogni volta più particolari, è la motivazione che mi spinge a leggere e documentarmi in misura sempre maggiore.
Ecco, gran parte di questa passione, curiosità ed entusiasmo lo devo sicuramente ai miei genitori. Loro, che quando non avevo nemmeno tre mesi mi hanno caricato su un camper e da quel momento non hanno mai smesso di portarmi in giro per l’Europa prima e per il mondo dopo.
Loro che fin da quando eravamo piccoli non lasciavano passare un weekend senza che si organizzasse qualcosa, che si trattasse di andare in montagna a sciare, al mare, a visitare qualche nuovo borgo o semplicemente a fare una gita che riempisse i nostri polmoni di buon ossigeno.
Loro per i quali ogni risparmio veniva messo nella ‘cassa viaggi’ e che, così facendo, mi hanno fatto apprezzare molto più un weekend passato fuori con la propria famiglia, che la pizza e il cinema ogni sabato sera.
Ecco. Sono cresciuta così. Ho avuto la fortuna di crescere così. E ora, da maestra, questo mi auguro per i miei alunni. Che viaggino!
Che diventino esploratori del mondo!
Perchè credo fermamente che un bambino che viaggia abbia più probabilità di essere un bambino felice e di diventare un adulto migliore.
Perchè?
Perchè un bambino che viaggia, in giro per il mondo o nel paese vicino a casa, diventa curioso. E la curiosità cos’altro è se non la molla principale che ci fa muovere?
Perchè un bambino che viaggia impara più facilmente il valore della diversità. Confrontandosi con persone, luoghi e tradizioni differenti da quelli a cui è abituato quotidianamente, sviluppa naturalmente e spontaneamente una predisposizione all’apertura verso gli altri, all’accettazione e apprezzamento del diverso, fonte per arricchire se stesso e comprendere il mondo che lo circonda.
Perchè un bambino che viaggia ha la possibilità di imparare le ‘cose’ del mondo vedendole con i propri occhi e sentendole sotto le proprie dita più che leggendole e studiandole su un libro.
Perchè un bambino che viaggia viene esposto a linguaggi diversi dal suo frequentemente e questo aumenta le sue possibilità di imparare lingue, praticarle e motivarlo.
Perchè un bambino che viaggia sarà un adulto che ama viaggiare e che metterà da parte i suoi risparmi per girare il mondo, per conoscere se stesso e gli altri, per evitare di restare immobile nelle sue convinzioni, per aprire sempre più la sua mente.
Perchè un bambino che viaggia si trova spesso a dover affrontare situazioni che lo fanno uscire dalla sua comfort zone, catapultandolo in qualcosa a cui non è abituato, un posto nuovo che deve imparare a conoscere, una circostanza che non ha mai vissuto prima… tutte situazioni che lo stimolano a creare soluzioni diverse e ad adattarsi alla nuova realtà.
Se ci fate caso, molti adulti faticano su tutti questi punti. Quante persone conoscete che hanno perso la curiosità e la creatività di quando erano bambini? O che faticano ad accettare ciò che è diverso da loro solo perchè, chiusi nella fortezza delle proprie convinzioni, non hanno mai conosciuto realmente quello che sta fuori? Quanti adulti conoscete che non riescono ad adattarsi a situazioni nuove, magari scomode o non volute perchè non hanno mai fatto esperienze diverse? Quanti che preferiscono rimanere ancorati alla loro comfort zone, quel posto fatto di abitudini e routine nel quale ci si sente protetti e sicuri?
Ecco, a voi la scelta.
Instillate nei vostri figli la curiosità per il mondo che li circonda, trasmettete loro la passione per il nuovo e il diverso, fate loro vedere che stare all’aria aperta è più divertente di un videogioco, educateli all’imprevisto, all’adattamento, all’avventura.
Viaggiate, e non abbiate paura di portare i vostri figli con voi. Un giorno ve ne saranno grati.
Solo così sarete sicuri di avere dei figli felici.
Le immagini di questo articolo sono tutte vecchie stampe o diapositive scannerizzate, la qualità pertanto non è delle migliori, ma il significato di cui sono cariche ha, per questa ragione, più valore di quello che avrebbero avuto molte altre foto.
Un ringraziamento particolare al fotografo, mio papà, e alla sua compagna di avventure, mamma.
(…e a mio fratello, il mio primo compagno di viaggi)







Bellissimo articolo, è bello, da parte di un’insegnate di scuola primaria, sentire certe considerazioni.
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Grazie, mi ha fatto molto piacere leggere quello che mi hai scritto!
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