Sono ormai mesi che penso a questo articolo, appunto sulla mia agenda frasi e pensieri e studio e rifletto su quale potrebbe essere il format migliore… finchè eccomi qua, pronta a scrivere, pronta a farvi conoscere un altro pezzettino di me!
Come molti sanno, o hanno avuto modo di scoprire leggendo sempre i miei articoli, l’ultimo anno e mezzo è stato un anno nel quale ho dovuto (come molti) cambiare tutte le mie abitudini.
Ad agosto 2019, infatti, un brutto incidente (domestico, i peggiori!) mi ha bloccato a casa per tre mesi e quando ho potuto riprendere a muovermi liberamente, anche se ancora con fatica, ho avuto solo due mesetti di libertà prima che la pandemia che tutt’ora oscura le nostre vite, mi obbligasse nuovamente a tornare tra quelle quattro mura che per tre mesi avevo imparato ad amare e ad odiare.
Grandi compagni di viaggio di tutto questo periodo sono stati senza dubbio i libri, che ho divorato velocemente e che mi hanno permesso di viaggiare nel tempo e nello spazio con mente e cuore anche quando il mio corpo non poteva farlo.
Ho letto libri di generi diversi, saggi e commedie recenti, romanzi storici e racconti frutto esclusivo della fantasia… Ho letto di tutto e quasi sempre ciò che ho letto mi ha trasportato in una dimensione altra, qualcosa che stava al di fuori di me e che mi permetteva di vivere, per quelle ore di isolamento, una vita diversa dalla mia.
In tanti mi hanno chiesto consigli in questi mesi e, man mano che mi sentivano raccontare, il commento che facevano era uno solo: “Perchè non scrivi anche di questo?”
Ci ho pensato molto, finchè… eccomi qua. Pronta a mettere nero su bianco alcune delle emozioni che pian piano, pagina dopo pagina, si facevano largo dentro di me.
Questo sarà solo il primo di molti altri articoli che probabilmente -dipende da quanto interesse susciterà in voi e da quali feedback riceverò- continuerò a scrivere e che conterranno tutti gli altri titoli.
E allora… cominciamo!
L’amica geniale di Elena Ferrante
Per qualcuno solo conosciuto tramite la serie tv (ben fatta, niente da dire…), io ho scoperto questa “saga” grazie a mia cugina che, la settimana dopo il mio infortunio, si è presentata a casa mia con il primo volume e una semplice frase tra le labbra: “Ora che hai tempo, te lo regalo. Fidati, non riuscirai a smettere.”
E aveva ragione.
Quattro volumi compongono L’amica geniale, nei quali, coinvolgendo il lettore pagina dopo pagina, l’autrice ci racconta la vita, dalla giovinezza alla maturità per finire con la vecchiaia, di due ragazze, Elena e Lila, tra le quinte di un rione miserabile della periferia napoletana.
La bellezza de L‘amica geniale risiede soprattutto nella varietà e particolarità linguistica con la quale l’autrice riesce a descrivere i fatti e i sentimenti delle due protagoniste, continuamente divise tra un grande affetto e una forte rivalità che le pone sempre di fronte a sofferenza, rabbia, invidia e gelosia l’una dell’altra, buoni e cattivi sentimenti che nutrono nei decenni il loro rapporto.
I volumi sono inoltre caratterizzati dalla narrazione storica, leggera ma puntuale, dei cambiamenti che investono il rione, Napoli e l’Italia intera tra gli anni 50 del secolo scorso fino ad oggi, trasformando le due amiche e il loro legame. Pagina dopo pagina vi sembrerà di entrare anche voi nel rione e, in poco tempo, non ne potrete più fare a meno!
Consigliato!

«Se non c’è amore, non solo inaridisce la vita delle persone, ma anche quella delle città.»
L’Arminuta di Donatella Di Pietrantonio
Regalatomi tre anni fa da mia zia e sempre rimasto fermo all’interno della libreria, ho deciso di leggerlo dopo aver visto quanto mi aveva appassionato L’amica geniale.
Anche questo romanzo, apparentemente breve ma così denso di emozioni che ci si riesce a calare nel personaggio già dalle prime pagine, è ambientato nell’Italia degli anni ’70, in Abruzzo in particolare, e di questa regione l’autrice ci trasmette l’aspetto ruvido e aspro ma allo stesso tempo caldo e dolce.
Il libro racconta la storia dell’Arminuta (così la chiameranno sempre al paese, “la ritornata”), una bambina che improvvisamente viene catapultata nel suo paese d’origine dove si trova di fronte alla sua vera famiglia, fino ad allora sconosciuta, e alla povertà nella quale questa vive.
Una storia che parla di dolore, sacrificio, maternità, legami… e che arriva a toccare le corde più profonde con forza e semplicità.
Consigliato!

«Ero l’Arminuta, la ritornata. Parlavo un’altra lingua e non sapevo più a chi appartenere. La parola mamma si era annidata nella mia gola come un rospo. Oggi davvero ignoro che luogo sia una madre. Mi manca come può mancare la salute, un riparo, una certezza. È un vuoto persistente, che conosco ma non supero.»
Venuto al mondo di Margaret Mazzantini
Romanzo sempre visto in casa ma letto solo quando mio nonno decise di smontare la sua libreria e regalarmi alcuni libri, Venuto al mondo ci racconta una storia d’amore in una Sarajevo lacerata dalla guerra. La bellezza, a mio avviso, della narrazione sta nei continui flashback che riportano la protagonista indietro nel tempo, al suo giovane amore prima della guerra, per poi tornare al giorno d’oggi, al suo viaggio in una Bosnia del dopoguerra con un figlio che ha tutte le caratteristiche di suo padre di cui però non sa nulla.
Apparentemente disordinato all’inizio, se non lo si legge tutto d’un fiato si fatica a rimanere all’interno della storia. A me non è successo: nonostante le più di 500 pagine ho divorato questo libro in pochi giorni. “L’assedio di Sarajevo diventa l’assedio di ogni personaggio in questa vicenda”, troviamo scritto nella trama… ed è vero. Impossibile non vivere il dramma della protagonista, soprattutto se si tratta di lettore femminile.
Il romanzo infatti mette a nudo tutte le sfaccettature dell’amore femminile, per un padre, per un compagno, per un amico, per un figlio. E così facendo la Mazzantini riesce a far emergere e ad esaltare quella forza straordinaria, ma apparentemente nascosta, delle donne. Donne, che si tengono le paure per sè in attesa che qualcuno le prenda per mano, donne, che con una forza innata resistono e si risollevano sempre da tutte le burrasche della vita, donne, che per natura amano e mai smetteranno di farlo.
Consigliato, alle donne in particolar modo.

«Non si guarisce mai da ciò che ci manca, ci si adatta, ci si racconta altre verità. Si convive con se stessi, con la nostalgia della vita, come i vecchi.»
Ho deciso di inserire solamente foto scattate da me e di non mettere link ad Amazon o simili perchè sono contraria al comprare i libri così. Amo le piccole librerie di quartiere e starei ore a sfogliare ed annusare i libri chiacchierando e scambiando opinioni con i commercianti che di questo mestiere hanno fatto la loro filosofia di vita. Quindi no, nessun link. Al contrario, un invito: a scegliere la vostra libreria di quartiere e ad esserle fedele, sempre!
Buona lettura!