Ma noi, siamo degni di questo bellissimo mondo? Forse no…

Breve riflessione di un’amante del mondo.

Amo immensamente il pianeta nel quale ho avuto la fortuna di nascere.
Amo tutto ciò che la natura ha creato e continua quotidianamente a creare.
Il cinguettio degli uccelli, il suono dell’acqua che scorre nei torrenti, il sibilo del vento che passa tra i rami. Ascolto i rumori, osservo i piccoli particolari. Una goccia di rugiada in bilico su una foglia, un filo d’erba mosso dal vento, un piccolo coleottero che si fa spazio tra pietruzze grosse il doppio di lui.
La natura è sempre stata l’inizio e la fine di tutto, non esiste giornata passata lontano da un prato, senza contatto con una pianta o senza un paesaggio con cui riempirmi gli occhi.
Pian piano ho imparato ad osservare, a concentrarmi su suoni, profumi e sensazioni.
Ad amare la natura e a rispettarla in ogni mio gesto.
Oggi però sono preoccupata.
Sono preoccupata perché, giorno dopo giorno, mi accorgo di come tutta questa bellezza stia lentamente scomparendo. Di come stiamo minando dall’interno questo nostro bellissimo mondo.
Costruiamo, abbattiamo, spianiamo.
Angolo dopo angolo, albero dopo albero, tutta la bellezza che ci circonda svanisce… e noi?
Un ghiacciaio che pian piano retrocede, un lago che si asciuga, un terreno che viene edificato.
Ogni giorno, ogni secondo, un pezzetto di questo mondo muore. Sparisce. Sparisce inesorabilmente.

E noi?

Provo a parlarne in giro, racconto quello che faccio io nel mio piccolo, cerco di sensibilizzare chi mi sta intorno… E quello che ricevo di rimando è, nella maggior parte dei casi, il nulla.
Circondata da persone (per lo più coetanei) che sembrano non voler guardare la realtà.
Mi ascoltano, mi dicono che quello che faccio è ammirevole (ben inteso: non faccio nulla di che, se non vivere in maniera ecosostenibile, ma su questo potremmo aprire un capitolo troppo lungo per questa sede!), ma allo stesso tempo sostengono che loro non lo faranno.
Perché costa fatica.
Perché tanto non dipende da noi.
Perché prima devono pensarci le multinazionali, i governi…
Perché un sacco di altre ragioni.

Ma allora mi chiedo. Siamo degni noi di questo bellissimo mondo?
Noi, che ce ne freghiamo, noi, che ci lamentiamo del caldo e l’unica soluzione che raggiungiamo è quella di alzare l’aria condizionata, noi, che quando leggiamo la notizia di un ghiacciaio che si sta sciogliendo commentiamo che “se andiamo avanti così non potremo più scalarli”, noi, che amiamo riempirci la bocca di parole come siccità, cambiamenti climatici, ecosostenibilità etc.. ma poi “per fortuna ho gli amici con la piscina, altrimenti…”

Ecco, io, di questo noi, sono molto preoccupata.

Sono preoccupata perché quando ne parlo con chi mi sta intorno mi danno tutti ragione, ma spesso solo a parole. Alla prima cena infatti ecco tornare sui tavoli bicchieri e bottiglie di plastica e nelle conversazioni ondate di lamentele sui piccoli provvedimenti che, magari, la regione prende.
Sono preoccupata, ma soprattutto arrabbiata, perché nessuno ai vertici sembra occuparsene.
Tutti pronti solo a portare acqua al proprio mulino e a far bel viso a cattivo gioco (perché secondo voi davvero le bottigliette di plastica sono fatte interamente con plastica riciclata? E i bicchieri compostabili davvero sono la soluzione? Non apro qua un dibattito, ma se avete letto qualche articolo della Gabanelli sapete di cosa sto parlando! Altrimenti ecco il link ad un interessante approfondimento di un anno fa sempre attuale: https://www.corriere.it/dataroom-milena-gabanelli/plastica-monouso-perche-stop-dell-ue-quella-biodegradabile-colpisce-solo-l-italia/0c524d96-d1bd-11eb-8606-3988c0360a13-va.shtml)

Cosa stiamo aspettando?
Cosa vogliamo lasciare ai nostri figli e alle generazioni che verranno?
Probabilmente poco. O ancora più probabilmente non ci interessa saperlo ora, egoisti come siamo.

Abitiamo un pianeta bellissimo e stiamo lentamente, o forse velocemente, calpestando quello che ci offre, noncuranti, indegni di esso, se mi passate il termine senza che questo vi ferisca troppo.

I nostri nonni hanno fatto la guerra, patito la fame e perso anni della loro vita dietro capricci altrui e arroganza umana. Erano contadini o ingegneri ma non pretendevano di avere tutto alla loro portata, erano abituati a guadagnarsi il cibo e ad avere dei desideri.
Noi forse vogliamo solo essere comodi e quando arriva l’estate andare in vacanza, del resto poco ci importa.


P.S.
Ho cominciato ad essere sensibile all’argomento a marzo 2019, dopo che un viaggio in Islanda mi ha messo sotto gli occhi una piccola fettina di questa realtà, come il ghiacciaio Breiðamerkurjökull, che ogni anno si ritira di oltre 200 metri.
Nell’immagine dell’header vedete la laguna di Jökulsárlón, formatasi dallo scioglimento del ghiacciaio sopra nominato.
Ne avevo già scritto qui, rileggerlo potrebbe fare bene!
https://parolediviaggi.com/2019/04/02/viaggia-osserva-impara/

Allego inoltre altri due articoli, qualora qualcuno volesse approfondire l’argomento (o se la sentisse, in questo pazzo mondo in cui le informazioni passano solo da tiktok e leggere un articolo comporta fatica e sacrifici) e vi invito ad andare a visitare al forte di Bard la mostra “Earth’s Memory, i ghiacciai testimoni della crisi climatica” di cui sotto potete leggere l’introduzione di E. Camanni e vedere qualche foto.

Non lasciamo che queste notizie ci scivolino addosso.
Non rimaniamo indifferenti al cambiamento.
Agiamo.
Ora.

4 pensieri su “Ma noi, siamo degni di questo bellissimo mondo? Forse no…

  1. Della Beffa Giuseppe

    Ciao, spero che il nonno possa leggere questo tuo amore ed entusiasmo per la natura che lui ha manifestato tutta la vita anche nelle più piccole cose. Il risparmio, il riciclaggio e l’attenzione a non sprecare nulla che avevano i tuoi e i miei nonni, come ordinario modo di vivere, oggi è imbattibile anche dal più attento ecologista talebano, ma molte cose sono anche cambiate in meglio. Un grosso abbraccio! Papà

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