Avete mai sentito parlare di camping à la ferme?
Se sì è perché amate andare in campeggio, o lo avete fatto almeno una volta, in Francia per di più.
Io ho scoperto questo tipo di campeggio solo l’anno scorso e… dopo la prima settimana in Francia a luglio, ho organizzato una seconda settimana di vacanza ad agosto per rivivere la stessa esperienza!
Ma per chi non lo sapesse… di cosa si tratta?
I camping à la ferme, che cercando una traduzione nella lingua italiana potremmo chiamare agricampeggi, sono campeggi situati su un terreno di proprietà di un’azienda agricola (ferme in francese significa proprio fattoria), dove la famiglia contadina ospita i viaggiatori “all’aria aperta”.
Lo stile di vita è quindi quello strettamente rurale e agricolo, non ci si può certamente aspettare bungalow o docce a 5 stelle, al contrario è molto probabile che durante la cena o la colazione qualche gallina venga a trovarvi e ad elemosinare qualche avanzo!
In Francia questa tipologia di campeggio è molto diffusa poiché rappresenta una forma di reddito aggiuntivo per l’agricoltore e allo stesso tempo è per i turisti un bel modo di vivere la vacanza e di andare in campeggio, economicamente e a stretto contatto con la natura.
I prezzi infatti sono minimi (per una tenda e due persone abbiamo sempre speso tra gli 8 e i 20 euro a notte) e la semplicità che si respira è unica.
I camping à la ferme sono diffusissimi, non serve cercarli su una guida o su internet, piccole frecce lungo la statale, talvolta scritte a mano, indicano le fattorie, a volte semplici pratoni con al centro la casetta dei bagni, altre volte frutteti ombreggiati, e il posto si trova sempre!


Non serve fare altro che rallentare, imboccare quella strada e lasciarsi sorprendere.
Spesso infatti i primi ad accogliere gli ospiti sono animali, gatti, oche o galline… è quello il momento in cui ci si rende conto di essere nel posto giusto!
Ogni tanto poi, se si è fortunati, i contadini ti passano a salutare (a volte invece neanche li vedi e per il pagamento… c’è una fiducia assoluta nel prossimo!), ti raccontano qualcosa del posto o ti offrono i loro prodotti, e questo aumenta maggiormente la magia che si respira in quei posti.
Si può infatti quantificare la bellezza di una cena tra i pulcini? O la naturalezza di un risveglio con i muggiti delle mucche? O ancora.. il valore di una passeggiata al tramonto, tra i campi dietro la tenda, a raccogliere more e lamponi?
A mio avviso no. Non si può quantificare e non si può spiegare. Ecco perché, finché non l’ho vissuto, non me ne sono resa conto!









Grazie Cecilia, molto interessante, non conoscevo e deve essere bellissimo in estate… quasi un sogno…
Proverò
Giovanna
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Grazie a te! Sì, è da provare!
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