Solitamente il mese di gennaio è quello in cui si fanno i propositi per l’anno nuovo… si pensa a quali viaggi si vorrà fare e quali mete si vorrebbe raggiungere, ci si pone degli obiettivi e ci si impegna per poterli raggiungere il prima possibile.
Quest’anno però è diverso, inutile dire il perchè… siamo nel pieno di una pandemia, quali progetti si possono fare? Quali obiettivi ci si può porre se a fatica si riesce a programmare il domani? Quali viaggi – o meglio, spostamenti- si possono organizzare se fino al venerdì sera non si sa se il sabato mattina si potrà uscire dalla propria regione, città, casa?
‘Nulla.’
‘Non si può organizzare nulla’ è la frase che più sento dire in giro, e che talvolta ripeto io stessa.
Beh, certo, per chi come me era abituata a non passare a Torino nemmeno un weekend o a prenotare voli intercontinentali già dal mese di febbraio, non sapere se il giorno dopo potrà uscire di casa anche solo per una breve passeggiata può essere faticoso da accettare, soprattutto se si tratta, come è, di una situazione che si protrae da quasi un anno…
Rileggendo però l’articolo che avevo scritto esattamente un anno fa (e di cui vi lascio il link a cui andare per poterlo rileggere con calma), mi sono soffermata su due punti che mi hanno portata nuovamente a riflettere: “prendete del tempo per voi” e “non abbiate paura di essere soli.“
Considerando il periodo difficile da cui ero appena uscita, consigliavo a tutti voi di imparare a godere dei semplici momenti, senza aver obbligatoriamente la necessità di fare, correre e muoversi. Ogni tanto, anzi, il più delle volte, la bellezza sta nelle piccole cose, quelle che abbiamo più vicine e alle quali siamo così abituati che non vediamo nemmeno più.
Ed è infatti proprio quello che ho scoperto io. Lo stop forzato da settembre 2019 per motivi di salute e la chiusura per pandemia nella primavera 2020 mi hanno obbligata a fermarmi, a guardarmi, a conoscermi.
E pian piano che guardavo e conoscevo me stessa, ho imparato anche a guardare e conoscere il mondo e le persone, poche ma importanti, che avevo accanto. E questo ha determinato per me una seconda parte d’anno bellissima, fatta di piccole attenzioni in punta di piedi, sorprese scoperte nei gesti più semplici, brevi viaggi in posti familiari ma allo stesso tempo sconosciuti e tante e belle parole scambiate ed esperienze vissute (vi invito a questo proposito a rileggere questo articolo, pubblicato solo un mesetto fa).
Ho imparato molto e molto ho ancora da imparare, ma questo è l’augurio che mi faccio per questo 2021, in attesa di poter organizzare qualche bel viaggetto (che ho già in mente) e di poter riprendere a vivere una vita più ‘normale’! Imparare a godere dei momenti, a stare nel tempo e nella realtà che ci sono dati senza avere fretta di andare oltre, senza l’ansia di riempire ogni secondo con desideri, pensieri e progetti.
Alessandro D’Avenia nel suo ultimo libro, L’appello, scrive “Trovate il metodo di rimanere nel tempo superandolo, fermarlo proprio lasciandolo scorrere, come una clessidra talmente lenta da sembrare ferma.”
Ecco, questo è l’augurio che faccio a me stessa e a tutti voi, imparare ad accettare, a stare nel tempo, a prendersi cura dello spirito, a soffermarsi su quei semplici momenti in cui la vita diventa vera.
Poi, pian piano, tutto tornerà come prima, torneremo a muoverci liberamente per la nostra regione, a viaggiare e a poterci vedere con i nostri amici… ma per adesso, che siamo fermi, soffermiamoci su quello che abbiamo, impariamo ad amarlo. Solo così, dopo, ogni cosa apparirà ai nostri occhi ancora più bella!

Turet, piazza Vittorio, Torino.
Foto di C. Della Beffa, io.
Esatto! Come dico spesso, quest’anno sarà l’anno degli obiettivi a breve termine, bisogna darsi dei traguardi da raggiungere di settimana in settimana ahimè.
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Proprio così… Ma sarà una bella sfida anche quella! 🙂
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🙂
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